Sulla scia dello scandalo suscitato nel tempo dall’acquisizione di diverse antichità saccheggiate, il J. Paul Getty Museum ha avviato una capillare attività di verifica della provenienza di 45.000 opere attualmente presenti nelle sue collezioni e di pubblicare i risultati nel database online del museo. Ne dà notizia il Los Angeles Time.



Lo studio fa parte di un impegno di cui il museo di Los Angeles si è fatto carico a partire dalla scorsa estate, ha detto il portavoce Ron Hartwig Getty.

Il problema della provenienza illecita di alcune opere è parso evidente nel mese di novembre scorso quando il museo ha pubblicato un catalogo di 56 ambre intagliate, che sono poi risultate quasi certamente bottino di saccheggi da tombe del Nord Italia. Così come appartenevano all’Italia diverse altre opere restituite nel corso del tempo come la Venere Morgantina, tornata a casa, in Sicilia, nel 2011 dopo trent’anni di esilio.

Ancora non c’è un accordo tra il nostro Ministero per i Beni Culturali e il museo californiano per la restituzione dell’Atleta di Fano, statua bronzea attribuita a Lisippo, rinvenuta nel 1964 nell’Adriatico al largo delle coste marchigiane e poi illegalmente esportata.