85325 Maestro della Cappella Bracciolini recto Accademia BASSA

 

Firenze - Erano state esportate illecitamente da un gruppo di professionisti italiani e da un antiquario londinese le due tavole tardogotiche a fondo oro rinvenute in un caveau di Chiasso, Svizzera, grazie alle indagini del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Originariamente comprese in una collezione privata fiorentina, oggi entrano a far parte delle collezioni della Galleria dell’Accademia di Firenze, una delle raccolte di fondi oro più rinomate al mondo.



La prima, databile intorno al 1385, rappresenta i Santi Girolamo e Giuliano e fu realizzata probabilmente dal giottesco Niccolò di Pietro Gerini, tra i più prolifici pittori fiorentini dell’epoca, di cui possiamo ammirare gli affreschi nella Basilica di Santa Croce e nella Chiesa di Santa Felicita a Firenze. Originariamente il dipinto era parte di un trittico, attualmente disperso, che appartenne alla prestigiosa raccolta Lanckorovski di Vienna e fu poi immesso sul mercato statunitense.
La Madonna dell’Umiltà Celeste è invece datata intorno al 1400 e attribuibile con certezza a un pittore toscano noto come Maestro della Cappella Bracciolini, segnalatosi per gli affreschi con le Storie della Vergine con cui adornò la chiesa di San Francesco a Pistoia.

“La qualità pittorica come i colori, specialmente del Gerini, del quale abbiamo altre opere nel museo, è eccezionale. Mentre del Maestro della Cappella Bracciolini, è la prima opera che ci arriva, una rarità assoluta”, ha commentato il direttore della Galleria dell’Accademia Cecile Hollberg,
Le due tavole saranno esposte presso il museo fiorentino dal prossimo 14 gennaio in una mostra temporanea, insieme a un’altra dozzina di opere acquisite negli ultimi tre anni.